Un bel respiro.
I polmoni si riempiono a più non posso. Non c’è solo aria.
La bocca si appoggia alla canna e si soffia. Dall’altra parte la massa grezza incandescente comicia a prendere forma.
Prima sembra un palloncino, poi si allunga, si modifica, e sotto le abili mani del Maestro Vetraio, con rapidi tocchi e piccoli soffi diventa qualcos’altro: fiaschi, gemelle, ampolle da ghiaccio, brocche, moscaiole, socera e nora, barometri, perfino storte per fare pipì.
Vetro verde fatto con un soffio.
A La Torre dal 1995 si tiene la Festa del Vetro, chiamata la Torre di Vetro.
Alla frazione lungo l’Arno venne abbastanza spontaneo, una volta che videro che nel capoluogo veniva fatta con successo la Festa della Ceramica, replicare la l’idea attorno al materiale che aveva creato l’identità dei torrigiani. Una festa gioiosa e intima, semplice e vitale. Spettacoli in piazza, il Ristorante La Tana della Fiascaia, stand, l’esibizione delle Fiascaie e infine, loro, i veri protagonisti della festa, i Maestri Vetrai.
In Piazza Giuseppe Serafini (di Beppe ne parlo nel prossimo post) e nella annessa Piazza della Torre Lunga, ogni anno a Luglio, centinaia di persone si riversano per rivivere gli antichi maestri che animavano La Torre.
Per me la Festa del Vetro è Giancarlone.
Giancarlo Prosperi, sanquirichino, quarant’anni in vetreria, è stato per tanti anni il mattattore assoluto delle dimostrazioni dei Maestri Vetrai alla Festa. Con un piccolo forno messo in piazza faceva in maniera spettacolare ogni oggetto della tradizionale “bufferia” toscana. L’ho scomodato e fatto venire a La Torre apposta per parlare della Festa e del Vetro.
Vedere lavorare il vetro è SPETTACOLARE.
In tre minuti crei, dai vita, a un oggetto. E Giancarlone è un MAESTRO. Un demiurgo. Ha un abilità pazzesca, e una capacità polmonare fuori dalla norma. Ha creato anche il Fiasco più grande del Mondo, che potete vedere nel Museo del Fiasco nella Torre de Frescobaldi. Leggerissimo.
Giancarlo è ripetutamente intervistato, ripreso in tv, ambito per insegnare la sua tecnica anche all’estero.
Alla Festa si è sempre divertito, lasciato i bambini a bocca aperta, risposto a mille domande dei giovani.
Per diventare Maestro ci ha messo una gran passione, Giancarlo.
Quando era giovane invece di stare un ora in “fresca” a riposare, lui mangiava in dieci minuti e tornava a “smaialare” col vetro. Studiava e rubava i trucchi agli altri maestri e con tanto impegno e perseveranza è diventato padrone della materia. Per fare un Maestro ci vuole venti anni. Non ci si improvvisa. I Maestri avevano un Arte nelle mani e non se ne rendevano conto, dice.
Adesso è tutto in Made in China, dice. Sua moglie torna dal mercato con sei bicchieri nuovi. 4,00€ in tutto. Vuol dire uscire sul mercato a un costo di 1,00€. Bellissimi, dice. Come si fa uscire a quel prezzo. E sono forme nostre, inventate da noi. La colpa, dice, è di noi italiani che siamo andati a insegnare all’estero, in Romania e in Slovenia. Son fatti con le macchine mentre noi facevamo anche 300 pezzi al giorni con una tolleranza massima di differenza di 6,7 gr. Tutti fatti a occhio. Tutti gli oggetti, ma proprio TUTTI, quelli che oggi sono fatti in plastica, si facevano col vetro, dice.
Poi sospira. Anzi fa un soffio. Un bel respiro.
I polmoni si riempiono a più non posso. Non c’è solo aria.
Post Scriptum: Potete vedere l’Arte di Giancarlo Prosperi in questi due filmati Maestri Vetrai della Torre 1 e Maestri Vetrai della Torre 2. C’è tutta la produzione classica del vetro verde toscana. Consigliato.
Persone incontrate: Giancarlo Prosperi.
Esercizi: nessuno
Appunti: Un totem elettronico comunale spento e non funzionante.
Colonna Sonora: We have all the time in the world di Louis Armstrong
Toponomastica: Piazza dedicata al torrigiano Giuseppe Serafini, Artista.
Commenti Recenti